La setta divina

Piccola recensione
Un libro scritto con i piedi da un "tuttologo" di parte

Versione del 29/12/2022 vedi commento a fondo pagina

Quando Ferruccio Pinotti mi ha contattato per avere il mio contributo ho dato un’occhiata alla sua biografia.  Mi è apparso chiaro che lavora con il metodo dello sciacallo: la ricerca ostinata di ciò che è in via di putrefazione.
Sono stato 38 anni membro interno di una comunità dei focolari e dal 2017 ho preso le distanze. I difetti del movimento li conosco bene. Ma il Pinotti, con la mancanza di serietà di un giornalismo a sensazione, non dà il minimo contributo a una possibile evoluzione dei Focolari.

I commenti al libro che leggo su Amazon, sono quasi tutti di parte: persone offese per la critica aperta, oppure, al contrario, contente che si parli male del movimento.
Ecco qualche semplice nota, cercando di non perdere troppo tempo con quest’ “opera pasticcetto”.

1. La prefazione: scritta da padre Pierre Vignon, un prete che ha avuto problemi con la gerarchia (risposta di padre P. Vignon). A parte questo libretto, cosa ha letto della Spiritualità della Lubich? In Italia non si trovava un autore competente? Oppure il fatto di prendere un francese serve a dare un tocco – banalmente provinciale – di internazionalità?
Ma padre Vignon ha veramente letto il libro? Non si è reso conto che l’autore non ha la minima competenza di teologia spirituale?
Padre Vignon “si salva” con la lettera che ha scritto a Gordon Urquhart (capitolo 6), sulla confusione teologica nella teoria e nella pratica dell’unità nel movimento.

2. Veduta d’insieme.
2.1 Si tratta dell’opera di un tuttologo: dà molti giudizi affrettati, senza mostrare la minima competenza, nei campi della sociologia, della psicologia, della mistica.
2.2 Non c’è elaborazione, non c’è nessun lavoro di sintesi, varie ripetizioni. Le interviste dei dissidenti si sovrappongono: senza minimizzare il dramma vissuto da tante persone, si poteva stringere il brodo.
2.3 Molte affermazioni – false – servono solo a gonfiare la credibilità… che è un po’ scarsa.
2.4 Piemme, in passato, era un editore serio: nessuno nella casa editrice ha rivisto il testo prima della pubblicazione? “Un grato riconoscimento è dovuto alla mia editor Antonella Bonamici” proclama l’autore nella conclusione. Dubito che sta donna abbia letto il manoscritto. Se lo ha letto, è tempo che cambi mestiere.

3. Gli abusi in Francia.
No, Merlin non faceva parte della “guarde rapprochée” di Chiara Lubich.
No, la propaggine più importante del movimento non è certamente in Francia.
Una montatura da dilettante poco informato: il movimento dei focolari in Francia è una realtà minuscola. In un libro-indagine eccellente sugli abusi in Francia, uscito nel 2021 (La trahison des pères – Emprise et abus des fondateurs de communautés nouvelles), i focolari occupano neanche una pagina su 350 ...
Ciò che è successo in Francia è infame, la copertura dei dirigenti gravissima. Ma Pinotti, con le continue gonfiature e la superficialità delle ricerche, non aiuta il movimento ad avanzare di un solo centimetro (personalmente ho vissuto 25 anni in Francia, in quattro focolari diversi …).

4. Paradiso del ‘49.
È chiaro che Pinotti non ha le competenze per parlare di mistica. Passiamo …

5. Capitolo 12 «Il meccanismo settario e i tentativi di riforma dall’interno falliti»
“Un ex focolarino consacrato … saggista di notevole spessore intellettuale …”: conoscendo il personaggio, mi sono fatto delle belle risate. “Vuol conservare l’anonimato”: dai Giovanni, hai bisogno anche qui di intrattenere il tuo mito? Sei accompagnato da un buon psicoterapeuta?
Cito Pinotti: “operando anche all’estero e in posizioni di rilievo”. Un delirio ...
Ero presente all’“incontro dei 34” con la presidente nel 2010: a metà dell’incontro Giovanni ci ha lasciato perché “aveva degli impegni più importanti a Firenze”. E aveva la pretesa di cambiare il funzionamento del movimento!
Non conosco molti degli intervistati, ma se hanno la serietà del toscano sopra citato il libro fa acqua anche nel casting.

6. Conclusioni.  Cito: “Un’indagine così complessa non nasce da un pregiudizio, o da una volontà di denigrare o colpire una realtà cattolica, bla bla bla …”. In realtà è evidente che uno studio serio sui focolari esula dalle scarse competenze del giornalista. Che si permette di dare dei consigli con 4 scenari possibili per il movimento del futuro. Ridicolo!

Non vado oltre, anche perché certi capitoli sono così noiosi e scritti male che li ho abbandonati dopo la prima pagina. Gli dò comunque una stellina: un po’ di lavoro di ricerca lo ha fatto.   Ha dato la parola a persone che hanno sofferto a causa di deviazioni settarie, persone a chi il movimento non ha dato possibilità di esprimersi. Sono d’accordo con il fatto che il movimento ha delle colpe gravi. Ma come sarebbe stato istruttivo intervistare anche  membri del movimento che tengono duro: tanti hanno una visione critica. L’indagine, dopo un attento lavoro di rielaborazione, avrebbe avuto un altro spessore. Peccato : la presunzione e la fretta di incassare i diritti d’autore rendono il tutto indigesto.

Mario Ponta

1 commento:

  1. Grazie della tua osservazione.
    Anch'io sono stato contattato per partecipare al libro e ho detto di no. Con mio grande sgomento, la mia storia è stata successivamente inserita nel libro. Ho scoperto che qualcuno che ha contribuito al libro l'aveva raccontato all'autore e lui aveva semplicemente preso il sopravvento senza controllare che io lo volessi. Anche se il mio nome non c'era scritte sotto, chiunque conosca la mia storia sa che si parla di me. Quando l'ho detto alla persona che lo ha detto all'autore, lei mi ha immediatamente minacciato con un avvocato. Quindi no, non credibile.
    Marianne Bloemendaal dell'Olanda ex-Focolarina

    RispondiElimina

Grazie per il commento! Solo i commenti firmati con nome, cognome, città, nazione verranno presi in considerazione. Tenendo conto dei numerosi impegni, vi prego di pazientare per avere una risposta ... Mario Ponta