Lo studio: una paginetta ...

Mi sono divertito a leggere il post di Tanya Marfisa "Non è vero, professore!" Parte secondaPer non appesantire il suo blog, faccio una mia paginetta sullo studio.

Nel '76 mi sono trasferito a Milano. La scusa per i miei genitori era di fare una facoltà che non esisteva a Torino (lì avrei potuto frequentare come pendolare). In realtà, facevo parte dell'Unità Arcobaleno, cioè ero un gran dirigente del Movimento Gen. I capoccioni erano tutti a Milano ... Il primo anno sono stato in casa Gen. Avevo poca voglia di studiare e le attività del Movimento mi davano tutte le scuse di cui avevo bisogno per fare altro. Passato il primo anno, avevo dato un solo esame, sui 5 previsti. Mio padre mi ha fatto un culo come si deve... Ma chi è intervenuto in modo inatteso, è stato Bruno Venturini, il responsabile di zona ("capo-zona" nel linguaggio dell'epoca; su un territorio, era il dirigente massimo della parte maschile). Bruno mi ha detto che il mio primo dovere era di studiare, la vita Gen veniva dopo. Il fatto che si sia chiusa la casa Gen è stato un aiuto. Ho dovuto assumere le mie responsabilità...

Tempo dopo, ho interrotto gli studi per andare a Loppiano per la scuola per i consacrati. È stata una mia scelta, libera e cosciente. Alla fine dei due anni del "noviziato", il Centro dei Focolarini mi ha fatto capire che studiare era incompatibile con la vita di focolare. Infatti l'apostolato, cioè l'agitazione isterica per trovare degli adepti, era l'ATTIVITÀ principale di tutte le comunità, grazie alla quale tanti si sono esauriti. 10 anni dopo, in focolare a Lione, ho ripreso gli studi, in tutt'altro campo (cinema e fotografia). La situazione in focolare era un po' cambiata, e in Francia non era la stessa musica che in Italia. Naturalmente ho dovuto isolarmi a varie riprese per preparare gli esami, a causa di un capo focolare molto invadente. Ma intanto avevo anche sviluppato degli anticorpi e vari espedienti ...

Licenza e master in cinema e fotografia negli anni novanta a Lione, una licenza in teologia 25 anni dopo a Strasburgo: sono grato al Movimento che mi ha permesso di studiare.
Lo studio - ma non solo - mi ha aiutato a sviluppare un pensiero critico. Forse qualcuno se ne sta pentendo ...

Ma veniamo alle storielle divertenti, sentite con le mie orecchie dai protagonisti.
Rendendosi conto dell'ignoranza crassa in cui si sguazzava, alcuni si sono iscritti a dei corsi di teologia.

Focolarino 1: "Avevo fatto amicizia con una suora con cui seguivo il corso di teologia. Mi faceva lei i compiti, perchè io non avevo tempo ... Così sono arrivato al diploma senza sforzo!"

Focolarino 2: "Non avevo tempo per studiare (N.B. è stato un dirigente da sempre). Per fortuna, il religioso che faceva i corsi principali era un interno del Movimento. Allora, per passare un esame, gli portavo uno scritto di Chiara che non aveva, così parlavamo di Chiara e della spiritualità, ed era fatta ..."

A Parigi, una focolarina ha seguito un corso (religione? /teologia?) che aveva a che fare con la comunicazione. Per la tesina finale, è stata accompagnata (coach) dal famoso focolarino, quello caduto in disgrazia per pedofilia. Alla festa per l'ottenuto diploma, il famoso ha dichiarato: " Alla discussione della tesina, la giuria si è interessata poco al testo. La candidata ha avuto un buon voto perchè è una focolarina. " E lo diceva con grande fierezza ...
È stata una di quelle volte in cui, nell'ambiente dei Focolari dov'ero allo stretto, mi sono sentito un extraterrestre ...👽

Per concludere, cerchiamo il positivo, che c'è sicuramente. Penso/spero che i tempi siano cambiati. Ho un amico in focolare che, una volta presa la pensione, si è fatto una mini-laurea in teologia, con passione. Certo è che l'eredità "non ragionate / tagliatevi la testa / venitemi dietro senza pensare" non è ancora del tutto digerita. Ma la spiritualità dell'essere "popi" = bambini, cioè dell'accettare tutto senza spirito critico, sarà mai compatibile con degli studi seri? Sembra che qualcuno ci riesca... E cosa ci fanno con le incongruenze - vedi le cavolate - che Chiara ci ha propinato qua e là come pura spiritualità?

Per rispondere al commento di Tanya di fondo pagina.
L'UPM è stata un'iniziativa lodevole. Mi sembra fossero gli anni '80. Devono aver suggerito a Chiara che senza una base di di conoscienze religiose, gli adepti non avrebbero capito la spiritualità (tanto per girare in tondo...). L'Università Popolare Mariana ha preso vita! Si è creato un specie di Centro (all'epoca, nei Castelli Romani, vivevano centinaia di focolarine al servizio
dei centri; era anche uno dei modi di parcheggiare le persone esaurite o problematiche). Ogni anno si riceveva un programma e nei focolari si dedicava almeno una serata al mese allo studio, naturalmente con dei testi compatibili con la spiritualità. I vari gruppi del Movimento - le branche - se erano abbastanza virtuosi, seguivano le direttive. Alle volte erano formazioni collettive, aperte a tutti gli interni. Naturalmente, nella maggior parte dei casi, era un interno dell'Opera che faceva dei colloqui-verifiche-prendiamoci-in-giro.
Quando stavo a Londra, ho avuto per due anni un reponsabile di focolare olandese, molto aperto. I testi canonici imposti dal Centro non esistevano in inglese. Si è procurato un libro di storia della chiesa molto alternativo... Ci siamo divertiti e finalmente ho imparato qualcosa...


 

1 commento:

  1. Un post moto interessante! Una domanda sulla teologia: a noi sventurati è capitato di sostenere, nella prima gioventù, "l'esame dell'Upm", che in effetti ci ha dato un'infarinatura di teologia e di dottrina cattolica. Ma non abbiamo mai capito esattamente: che cos'è? (Naturalmente lo sostenevamo senza saperlo!) Veniva all'incontro un sacerdote, che comunque era un interno dell'Opera, ci ascoltava, commentava e naturalmente non dava nessun voto. Hai qualche aneddoto su questo?

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