Il cibo in focolare

un post poco serio ...

Pane fatto in casa dall'autore. Villé (Alsazia), circa 2015

Quasi sempre in questo blog, parlo di esperienze vissute. E la realtà è sempre più ricca della fantasia!  Avete già letto una delle mie prime avventure: la pizza ai raggi X (Grottaferrata, 3° paragrafo). Ecco altre idee se volete preparare dei piatti originali! (p.s. parlo principalmente di focolari maschili...)

A Loppiano, negli anni '78-'80, durante la scuola di formazione , il cibo era semplice, alle volte non proprio abbondante. Abbiamo avuto una specie di ispezione di qualcuno del Vaticano, che era stupito che in 'sta specie di comunità religiosa non si praticasse la "Liturgia delle Ore". Evidentemente il Monsignore non aveva capito l'Ideale! Per trovare un compromesso, senza indulgere in pratiche di pietà che la fondatrice considerava passate, si è introdotto "l'Angelus". È diventato rapidamente un momento molto solenne. Alle 17h, puntualissimi, recitavamo le formule imposte, senza perderci troppo tempo. E poi... INTERVALLO! avevamo libero accesso à latte da 5kg di marmellata industriale (bella colorata, 80% di zucchero, 20% di prodotti chimici). Ci facevamo di quelle fettazze di pane spalmate con un doppio strato... L'unico limite era il tempo, perchè si doveva tornare a lavorare. Per due anni, ogni giorno lavorativo, abbiamo atteso con una certa trepidazione l'ANGELUS, sinonimo di MERENDA.

Nonostante il budget fossa limitato, durante la scuola di formazione riuscivamo ad andare in vacanza. Per me l'estate del 1979 è stata l'occasione di una grande scoperta. Eravamo in montagna. Un "novizio" del gruppo non era molto portato per la marcia, ma sviluppava una bella pancetta... Un giorno si faceva l'Angelus con pane, un favoloso burro di montagna e acciughe. Siccome c'era un po' di vento, il novizio metteva uno strato di burro, due o tre acciughe, poi un altro strato di burro. Diceva che era per evitare che le acciughe volassero via...

A Grottaferrata, vivevamo in simbiosi con i Centri, cioè con i dirigenti del Movimento. Eravamo tutti al servizio di qualche dirigente, compreso Savino, che teneva la casa e faceva da mangiare per dei mezzi primi focolarini (cioè non proprio primissimi, ma neanche seconda generazione; posti chiave si, ma non al massimo livello ...). Un giorno Savino torna in focolare con un cestino di funghi, trovati nel giardino della casa che curava. "Ma sei sicuro che siano buoni?" "Ma certo, li ho raccolti con un tale"... Il tale, un mezzo primo, era anche mezzo depresso ed è morto alcolizzato. Insomma, hanno cucinato i funghi. Io mi son detto che in fondo, erano mesi che non mangiavo funghi, potevo ancora aspettare qualche giorno. Tutti gli altri ci hanno dato dentro. Verso le due del mattino sento un grido: nel corridoio Elio vagava avvolto in una coperta, gridando "Savino, assassino!" Erano tutti svegli, con mal di pancia e diarrea. Sono sopravvissuti tutti, è ancora andata bene ...

È stato il mio primo focolare dopo la scuola. I ricordi affiorano poco a poco. All'inizio eravamo 12, c'era da divertirsi. Infatti, era per divertimento che, preparando la cena, un focolarino ha brandito un coltello, nuovo e bien affilato, su un altro focolarino, "tanto per scherzare". E... zac, una fetta di dito pollice si trovava per terra. Il sangue zampillava e hanno portato il malcapitato all'ospedale, con il pezzo di dito, magari si poteva ricucire ... Il medico del pronto soccorso ha detto che non si poteva far niente, solo fermare l'emorragia ed aspettare che il dito ricresce. Entrambi sono tornati a casa, con l'unità tra loro rinnovata e rinsaldata dall'esperienza, con il pezzo di dito in un fazzoletto. Quella sera la minestra aveva un gusto... originale! Il capofocolare, che dava già fuori di testa, ha fatto una delle sue crisi, imponendo che si limasse la lama del coltello colpevole dell'incidente. Ancora oggi, mi sembra logico.
Un altro momento interessante è stato un pranzo preparato da un focolarino asiatico, a cui piaceva il pesce. Ha comprato delle seppie al mercato, tutte intere, cioè non pulite. A casa sua, avevano evidentemente una cuoca che faceva da mangiare... Le seppie - sembra - sono più gustose se cotte nel loro inchiostro. Per non complicarsi la vita, il neofita ha messo tutto in pentola, senza pulire gli animaletti. Mettendo da parte la sensazione generale di schifo che il piatto ispirava, ci siamo serviti. Non avendole pulite, alla cottura, le seppie hanno riversato tutta la sabbia che contenevano. La pentola è rimasta in frigo qualche giorno, finché ...

Un giorno a Londra, avevamo invitato delle persone a cena. Un focolarino del nord Europa, la cui cultura culinaria non va oltre le salsicce e la birra, si è proposto per preparare la cena. Difficile dire di no a un tale atto di generosità, soprattutto della parte di qualcuno a cui non piaceva cucinare. Ha preparato delle lasagne, senza cuocere la pasta prima, senza una buona dose di besciamella ben liquida... Dopo un'ora in forno, gli strati di pasta erano totalmente crudi; per fortuna abbiamo potuto recuperare qua e là un po' di salsa da mangiare con il pane. Visto la ricercatezza del menù, era piatto unico. Unica è stata la visita di quegli ospiti. La teglia è rimasta in frigo qualche giorno, finché ...

Un focolarino proveniente da una cultura molto lontana dalla mia, era in focolare per farsi pagare gli studi e ottenere la cittadinanza francese. Ci dava dentro con degli studi molto impegnativi, ma non era portato alla cucina. Il vantaggio era che con lui, ogni volta che cucinava, avevamo la fortuna di mangiare un piatto originale. Ecco il metodo, che si può sviluppare con varianti se lo giudicate necessario:

  • Due ore prima di cena, prendere una pentola da almeno 3 litri e metterci un litro di acqua.
  • Con un ampio gesto, aprire il frigo.
  • Restare un buon momento in contemplazione.
  • Tirar fuori e disporre su un tagliere un po' di ogni cosa che si trova nel frigo, cruda o cotta: verdure / carne / pesce / formaggio / affettati / burro / margarina / ecc.
  • Senza pulire alcunché, tagliare il tutto in cubetti e mettere nella pentola.
  • Aggiungere sale, pepe, acqua se necessario.
  • Accendere il gas sotto la pentola e tornare a studiare.
  • All'ora di cena, servire con un sorriso.
  • Quando si è raffreddata, mettere la pentola ancora piena al 90% in frigo qualche giorno, finché ...

Come dovete sapere, in generale, i dirigenti del Movimento non lavorano. Da un lato hanno bisogno di tanto tempo per girare in tondo, da un altro lato, il confronto con il mondo del lavoro potrebbe essere traumatizzante. Naturalmente ci sono delle eccezioni: persone che cercano di mantenere un certo equilibrio, grazie anche a un contatto con il mondo fuori dal Movimento. Per alcuni anni, ho vissuto con un dirigente di un certo livello, a cui piacevano le bistecche, cotte "al sangue", cioè piuttosto crude. Passava, più volte a settimana, in diversi supermercati, per cercare le offerte, cioè la merce che era arrivata alla scadenza. Vista la possibilità di fare degli affari, e vista la "debolezza della carne", gli acquisti erano massicci. Succedeva che 3/4 del frigo era pieno di barchette di carne, le cui date, giorno dopo giorno, scadevano. Ma la data contava poco, tenendo conto del carisma culinario del focolarino sopra citato... La carne cominciava a cambiare colore: dapprima apparivano dei riflessi argentati; poi un colore bluastro. Quando le bistecche diventavano verdi, cioè dopo almeno una settimana dalla scadenza, allora si cominciava a pensare se fosse il caso di cucinarle...
[ " Ma Mario, come mai non sopporti più la vita comunitaria? " ]

Le bevande erano un altro capitolo. Cito soltanto la fine di una cena con un gruppo di giovani del movimento, i Gen. L'assistente - il responsabile della formazione dei giovani - ha tirato fuori tutte le bottiglie di aperitivi/digestivi che avevamo (era un focolare ben fornito), invitando i giovani ad assaggiare di tutto. Ebbene, se Tanya Marfisa parla di inibizioni negli incontri del Movimento (vedi post), quell'assistente sapeva come sciogliere le lingue dei maschietti. Il tutto condito del mito della virilità associato al consumo dell'alcool, che potrebbe sorprendere per un consacrato...

Facile giudicare le persone non presenti! Ma lo avete capito, si tratta di un post per divertirsi un attimo. In focolare ho mangiato spesso bene, vedi benissimo, alle volte troppo... Anch'io ho fatto qualche pasticcetto, bruciato un piatto, messo troppo sale una volta o l'altra. Ma non sono arrivato, come faceva un amico, a mettere una dose massiccia di pepe per il capofocolare di Torino che soffriva di emorroidi!
Per non correre rischi, per decenni, ho preparato la cena per la serata di focolare, una volta alla settimana, dove eravamo sempre una decina. Senza avere grandi doti di cuoco, me la cavavo, evitando emozioni troppo forti ai commensali. I momenti intorno al tavolo, parlando del più e del meno, erano spesso più importanti del "momento spirituale". Per me, la dimensione dell'accoglienza, che ho imparato soprattutto in India, resta fondamentale. Mi ha sorpreso il fatto che dei focolarini sposati con cui abbiamo condiviso esperienze di vita per 10 anni, per cui ho preparato centinaia di pasti, non mi abbiano mai invitato a mangiare una volta a casa loro. Ma alcuni avevano una vita sociale pilotata dalla moglie, pilotata a sua volta dalla capo-focolare o dalla capo-zona.  La formuletta "siamo un'unica famiglia" non era compatibile con il mio profilo che, anno dopo anno, è diventato sempre più sospetto...

Parentesi " Martina Castagna : 😃😃😃comunque io ho invitato spesso i focolarini a cena a casa nostra che venivano sempre volentieri. Paradossale però che le focolarine non venissero mai perché avevano cose più importanti da fare .... "

E qui possiamo aprire il paragrafo "focolari femminili" ...
Che conosco molto poco. Quindi scrivo solo qualche impressione, che rischia di essere superficiale. Nel post "la vita Gen" ho già raccontato della mia prima cena in focolare femminile, in Olanda, dove, con gli altri 3 che partecipavano a quel viaggio, siamo stati accolti con tutti gli onori.
In seguito, la cosa che mi ha sempre colpito, è stata la pulizia assoluta, una certa ricerca della perfezione (come dice Francesco Murru "pulire sul pulito" ?). Ed una grande varietà di verdure, tutte preparate come si deve. 

Per far eco alla parentesi di Martina Castagna... Una volta ero in vacanza in una bella casa accanto al Centro Mariapoli di St-Pierre de Chartreuse (tra Grenoble e Chambéry). Come si sa, le focolarine che tengono un Centro Mariapoli, spesso sudano le sette camice per compensare le scelte strutturali e organizzative fatte da dirigenti incompetenti. Ho sempre ammirato la tenacia di queste lavoratrici nascoste... Allora mi sono lanciato e le ho invitate a cena, pensando che per una volta non dovevano fare da mangiare, uscendo dal loro ambiente molto chiuso. Una volta che ci siamo messi d'accordo sul giorno e l'ora, mi sono applicato. Far da mangiare mi piace e mi diverte. Ebbene: su quattro, solo due si sono presentate, portando con loro una donna che non conoscevo ("un'aderente" nel gergo) completamente fuori di testa, che ha parlato ininterrottamente tutto il tempo...
[ " Ma Mario, come mai questi giudizi? Ti trovo piuttosto sradicatello ... " ]

Per concludere su una nota positiva : nelle rare volte che sono stato ospite in focolare femminile, ho mangiato sempre bene. E quando abbiamo girato il documentario su Alberto e Carlo, nel focolare femminile di Genova ero come a casa, con libero accesso alla cucina, per farmi un caffé o arraffare una fetta di torta ...

2 commenti:

  1. Le focolarine non sono state in grado di fare una cosa "per se stesse", venire a cena da te; le due che si sono presentate hanno portato con sé "l'aderente", ovvero hanno trasformato il momento nell'ennesima occasione di proselitismo. Per dire quanto era grande il livello di "sottomissione" in cui vivevano, o forse, invece, era comodo anche per loro nascondersi dietro alla donna fuori di testa che monopolizzava la situazione, senza esporsi in prima persona. Chissà!

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    1. Per me era segno soprattutto di una grande superficialità nei rapporti. Dopo 35 anni in focolare, non è rimasta una sola focolarina a vita comune con cui possiamo parlarci come esseri umani. Per fortuna ho trovato delle vere amiche tra la gente normale ...

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