Chiara Lubich

Nikkyō Niwano e Chiara - Tokyo 1985

Versione del 02 gennaio 2023
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1985, aeroporto di Fiumicino. Chiara si dirige verso il check-in. È in partenza per Tokyo dove è stata invitati dalla Risshō Kōsei Kai, importante movimento buddista Giapponese, con il quale i focolari dialogano da qualche anno. Ho questa fortuna: partecipare a uno dei grandi viaggi della Lubich (sempre come fotografo). Nella grande hall dell’aeroporto, per miracolo, mi trovo un momento solo con Chiara. Le auguro buon viaggio. Mi risponde: “chissà cosa Dio vorrà da questo viaggio”. È impressionante: piccolina, fragile, insicura, dubitativa. Una persona che non può che mettersi nelle mani di Dio. Una settimana dopo, Chiara è la leader carismatica, che racconta la sua storia ad almeno 10.000 aderenti del movimento buddista. Impressionanti anche le parole di ringraziamento del fondatore, Nikkyō Niwano, che raccomanda ai partecipanti di seguire la loro coscienza: anche di seguire Chiara, anche di farsi cristiani se lo sentono.

In questa e in altre occasioni, ho sperimentato il lato carismatico della fondatrice. Non ho dubbi che Dio le abbia dato dei doni speciali e che si sia servito di Chiara per iniziare una grande impresa. Ma poi, qualcosa non ha funzionato. Anche qui ci vorrebbe uno studio approfondito, fatto da qualcuno al di fuori del Movimento. Oggi, dubito che ci sia il coraggio necessario: l’attuale generazione digerente ha ancora troppa paura della verità per aprire onestamente tutti gli archivi. Anche per la causa di beatificazione si è cercato di nascondere il fatto che Chiara fosse stata ricoverata in un ospedale psichiatrico.

Una mia riflessione personale: a Chiara sono mancate le energie per vivere quello che predicava. Da persona semplice, alla mano, anche se con grandi doni, si è trasformata in un leader carismatico che aveva una grande difficoltà ad accettare le critiche. Alcuni fattori possono essere stati:

  1. Il suo focolare era una realtà soffocante: era attorniata giorno e notte da un gruppetto di donne che vivevano nella più grande esaltazione. Dire “culto della personalità” non basta per descrivere la venerazione delle sue compagne: certe credevano che Chiara non sarebbe morta.
  2. Delegare tante delle decisioni importanti della sua vita - quindi della sua agenda - a Eli (l'insostituibile segretaria) e compagne. Ne hanno fatto una regina sconnessa dal mondo reale. Anche la posta era filtrata, rendendo il contatto con Chiara molto difficile.
  3. Ricevere regali a tonnellate, di tutti i tipi. In particolare le responsabili di zona non badavano a spese per cercare di farsi notare. Certo, Chiara ridistribuiva la maggior parte delle cose ricevute. Questo non toglie che fosse lei il centro d’interesse di un sistema che è cresciuto incontrollato per una cinquantina d’anni.
  4. L’esaltazione con la quale l’abbiamo acclamata (si, anch’io …) durante i congressi, le corse alla sua macchina per cercare di farci notare, per dirle una parola, per stringerle la mano... Quando lavoravo come fotografo al centro audiovisivi del Movimento, ho stampato migliaia di foto di Chiara, che andavano a ruba, specialmente nella parte femminile.

L’abbiamo rinchiusa in una prigione dorata, le abbiamo tolto l’ossigeno della normalità. Ed a Chiara sono mancate l’energia e la lucidità per riprendersi la sua libertà. L'atteggiamento degli adepti ha gonfiato il suo ego, facendole credere che qualsiasi idea le passasse per la testa fosse un’ispirazione divina. Don Foresi (nome d'arte Chiaretto) che è stato per anni il co-presidente, è riuscito qualche volta a metterci una pezza. Poi si è ammalato e il cavallo ha continuato la corsa a briglie sciolte.
Possiamo evocare per esempio le priorità che Chiara fissava ogni anno. “I poveri”, “i non credenti”, “i giovani”, ecc., ecc. : non eravamo ancora saliti sul treno della “volontà di Dio” di quell’anno, che ci si presentava una “super-mega-nuovissima realtà” da vivere. A fondo, senza mezze misure, dimenticando la priorità a cui ci eravamo dedicati il giorno prima. Mi chiedo se non fosse un’educazione alla schizofrenia ...
 

Naturalmente, Chiara ha avuto degli sprazzi di lucidità. Alle volte ha tenuto conto del parere dei collaboratori. Ma, almeno negli anni in cui ero ancora convinto della sua leadership, ho visto cristallizzarsi un governo autoritario.

Negli anni ‘80, un giorno il Papa ha preso una decisione che confermava un’intuizione della Lubich. Una focolarina mi ha detto: “finalmente il Papa obbedisce a Chiara.”
Era limpido: tante focolarine (e certi focolarini) credevano che Chiara fosse la vicaria di Maria, come il Papa è il vicario di Cristo. E come Gesù ha obbedito a sua madre per 30 anni, così il Papa doveva obbedire a Chiara.
Ci vorranno anni e anni di psicoterapia e degli interventi robusti del magistero per curare tante tare.

Questo non toglie che alcune persone si siano fatte sante seguendo la spiritualità della Lubich. Ancora oggi, certe persone sono toccate dalle parole di Chiara, magari guardando un suo video. È utile vederla parlare, almeno una volta, per capire lo stile. Ma anche per renderci conto che una laica, con un look "normale", può essere scelta da Dio per una missione speciale.

Dopo la sua morte, non ho mai pregato Chiara. Oggi, 11 agosto 2022, ecco cosa le direi:

Grazie Chiara
Per avermi trasmesso tante buone cose
pur in mezzo alla confusione.
Fai che possa vivere il poco
della spiritualità che ho capito.
Dai ai reduci del Movimento
il coraggio di cambiare
tutto ciò che deve cambiare
cercando sinceramente la verità.
Fa che possiamo imitarti,
ma soltanto nelle virtù.
Aiutaci ad aprirci alla Chiesa,
con la sua immensa tradizione
e la saggezza che l'accompagna da 20 secoli.
Amen

Commento di Martina Castagna
Mario ti faccio una domanda. Tu hai scritto che non hai dubbi che Dio abbia dato a Chiara dei doni speciali e che si sia servito di lei per iniziare una grande impresa . Ma poi qualcosa non ha funzionato . Ti chiedo : non ha funzionato in Chiara nel senso che lei stessa ha disatteso il suo stesso ideale ( mi rivolto un po' a scriverlo ) o non ha funzionato nelle prime  e primi focolarini che ovviamente non essendo al suo livello non sono stati in grado di passare per così dire dalla teoria alla pratica ??? Perché questo è un nodo importante ...finché qualcuno non studia anche in modo " spietato " la figura della Lubich, continueremo a dire che lei era santa e sono stati gli altri a rovinare tutto ... 🤷🏻‍♀️ non so se mi sono spiegata ...

Martina mi ha chiesto più volte perchè non ho risposto. È semplice: non ho una risposta precisa. Forse è tutto un sistema autoreferenziale che si è bloccato, con delle responsabilità condivise, diluite.  Altri su internet scrivono con grandi certezze, ma spesso con poca competenza. Mario

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1 commento:

  1. Per tante persone è talmente insopportabile il senso di vuoto che, così come una pianticella nell'aridità affonda le radici nel suolo alla ricerca dell'acqua, risulta faceile cadere vittime di sette o movimenti ultra religiosi i quali finiscono per diventare trappole mortali.
    Quante di queste storie di vita abbiamo visto? Focolarini, Opus Dei, Geova, ... fermiamoci qui.
    Dietro i sorrisi, i battimani, le canzonette, gli slogan, si sviluppa l'idolatria, la venerazione per persone in carne e ossa che si cerca di imitare nelle parole, nei gesti degli atteggiamenti quasi fossero semidei.
    Quando poi il comando è: "Tagliatevi la testa", succede che magari proprio nel momento della vita in cui si dovrebbe invece sviluppare la propria personalità, la propria capacità critica, si finisce per perdere se stessi.
    Io dico invece ai giovani di ri-mettersi la testa sulle spalle e cominciare a fare funzionare i neuroni assopiti; perché il buon Dio un cervello ve l'ha dato proprio per questo.
    Provo una grande compassione per le persone violentate psicologicamente (cosa non meno grave della violenza fisica e sessuale che poi pure saltano immancabilmente fuori) e che si ritrovano fragili, piene di rimorsi e sensi di colpa, in cerca di un appoggio morale che faticano a trovare in una coscienza così devastata.
    A tutte queste persone auguro la pace dell'anima.
    A questi "movimenti" chiedo un passo indietro, di riconoscere i propri drammatici errori e percorrere un cammino di riparazione.
    Buon viaggio.
    Francesco Biagini.
    Carpi

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